IL CARNEVALE DEGLI ANIMALI
L'Opera
fu
composta da Camille Saint-Saens nel 1886,
durante
un periodo di riposo del compositore a Vienna.
Per
volere del compositore, infatti, l'opera doveva essere eseguita
pubblicamente solo dopo la sua morte. Questa scelta poco
convenzionale ci lascia già presentire che si tratti di un'opera dal
carattere dirompente, non per la diversità rispetto alle altre dello
stesso compositore, quanto per la verità e sincerità di cui è
pervasa.
Spesso
siamo costretti a sopportare da vivi situazioni e personaggi,
ambienti, ma almeno da morti possiamo dire esattamente quello che
pensiamo.
La
prima fu il 26
febbraio 1922,
trentasei anni dopo la sua composizione, e un anno dopo la morte
dell'autore.
Il
carnevale degli animali divenne la musica più caratteristica di
Saint-Saens per i suoi toni umoristici e canzonatori.
Ma
dipende che cosa il compositore intenda per animali: nella categoria
infatti aggiunge anche i pianisti, prendendo in giro i loro esercizi
quotidiani, i critici d'arte, chiamati “personaggi dalle lunghe
orecchie” e i vecchi compositori (tra cui Mozart e Rossini)
chiamati “Fossili”. Siamo di fronte ad un'opera dai toni satirici
ed umoristici.
Viva
la sincerità!
1. INTRODUZIONE A MARCIA DEL LEONE
Come
ogni introduzione,
siamo pervasi da una sensazione di attesa.
Da che cosa è generato il nostro stato d'animo?
Dal pianoforte, anzi sono due i pianoforti: suonano due trilli, ovvero due note suonate in maniera rapidissima e ravvicinata.
Il trillo è sospeso, sembra non approdare da nessuna parte, ecco perché percepiamo un senso di attesa.
Finalmente i trilli si fermano e tutto si conclude in un accordo forte e conclusivo appunto.
A questo punto i pianoforti fanno qualcosa di straordinario.
Per dare l'idea dell'apertura delle tende del sipario, i pianoforti suonano due scale veloci che sembrano emulare il movimento che va verso l'esterno, appunto come l'apertura delle tende!
Comincia così il primo brano.
Il primo brano descrive l'avanzata di un leone, immaginato, come di consueto, re della foresta. Gli accordi ripetuti dei pianoforti sottolineano la cadenza del passo dell'animale. La solennità del brano è resa da sonorità chiare e incisive, in tempo Andante maestoso.
Fate riflettere i bambini sull'importanza dei gesti degli strumenti, che sono molto onomatopeici:
Da che cosa è generato il nostro stato d'animo?
Dal pianoforte, anzi sono due i pianoforti: suonano due trilli, ovvero due note suonate in maniera rapidissima e ravvicinata.
Il trillo è sospeso, sembra non approdare da nessuna parte, ecco perché percepiamo un senso di attesa.
Finalmente i trilli si fermano e tutto si conclude in un accordo forte e conclusivo appunto.
A questo punto i pianoforti fanno qualcosa di straordinario.
Per dare l'idea dell'apertura delle tende del sipario, i pianoforti suonano due scale veloci che sembrano emulare il movimento che va verso l'esterno, appunto come l'apertura delle tende!
Comincia così il primo brano.
Il primo brano descrive l'avanzata di un leone, immaginato, come di consueto, re della foresta. Gli accordi ripetuti dei pianoforti sottolineano la cadenza del passo dell'animale. La solennità del brano è resa da sonorità chiare e incisive, in tempo Andante maestoso.
Fate riflettere i bambini sull'importanza dei gesti degli strumenti, che sono molto onomatopeici:
- gli accordi iniziali: sembrano emulare il suono solenne delle trombe, perché sta entrando un grande re.
- il violoncello, strumento solenne, gestisce insieme ad alcuni strumenti dell'ensemble, la melodia principale, un tema importante come si addice al re della foresta.
- il pianoforte: suona scale rapide, come a voler emulare il ruggito o la zampata del leone.
Nella
seconda parte il pianoforte, con note acute e delicate, riprende il
tema che prima era stato dell'ensemble: i miei bambini dicono che qui
entrano in scena i leoncini e le leonesse, che fanno parte del corteo
del leone re.
Glielo lascio credere!
Tutto si conclude con la "zampata" del leone.
Glielo lascio credere!
Tutto si conclude con la "zampata" del leone.
2. GALLINE E GALLI
(POULES ET COQS)
Pianoforti,
violini e viola riproducono il chiocciare delle galline per
trentacinque battute.
Il "coccodè"
è reso in maniera perfetta, da note corte e incalzanti, il
pianoforte accentua il movimento del beccare con la figurazione del
ribattuto, e il verso, con quella sua nounce isterica che sale verso
l'alto, viene reso ancora più veritiero dall'acciaccatura sulle
note acute.
Faccio fare ai bambini la mimica delle galline con le mani: quando si sente il chiocciare, dico ai bimbi di far litigare le manine messe a forma di becco, facendo sì che le manine si "becchino".
Ci sono dei momenti in cui invece i due "galletti-manine" si fermano, in un breve momento di attesa (trilli).
Poi riprendono a beccarsi.
Si divertono molto e imparano ad associare il movimento ai momenti musicali.
Ad un certo punto, entra un clarinetto. Forte dello studio di Pierino il lupo, i bambini mi hanno detto che lì entra un gatto, che vede i galletti litigiosi e se ne va con il musetto rassegnato, come a dire "Siamo alle solite! Litigano sempre!"
Faccio fare ai bambini la mimica delle galline con le mani: quando si sente il chiocciare, dico ai bimbi di far litigare le manine messe a forma di becco, facendo sì che le manine si "becchino".
Ci sono dei momenti in cui invece i due "galletti-manine" si fermano, in un breve momento di attesa (trilli).
Poi riprendono a beccarsi.
Si divertono molto e imparano ad associare il movimento ai momenti musicali.
Ad un certo punto, entra un clarinetto. Forte dello studio di Pierino il lupo, i bambini mi hanno detto che lì entra un gatto, che vede i galletti litigiosi e se ne va con il musetto rassegnato, come a dire "Siamo alle solite! Litigano sempre!"
3. EMIONI /HÉMIONES (ANIMAUX VÉLOCES)
L'immagine
che il brano propone è la corsa veloce
e frenetica di questi asini
selvatici;
il tempo Presto
furioso caratterizza
questa parentesi virtuosistica dei
due pianoforti. Dopo veloci arpeggi
e scale,
il brano si conclude con sbrigativi e asciutti accordi finali.
4. TARTARUGHE
L'ironia del
brano consiste nella scelta del tema. Il famoso Can-can dell'Orfeo
all'inferno di Jacques
Offenbach,
originariamente un travolgente balletto,
viene qui proposto in versione lenta, evidentemente "adattato"
per l'andatura lenta delle tartarughe.
Fate
riflettere i bambini su chi sta suonando che cosa:
Il
pianoforte è fermo su accordi che servono a dare l'andamento, mentre
gli archi gravi portano avanti la melodia del tema. Fate distinguere
ai bambini il tema (violoncello) e l'accompagnamento (accordi al
pianoforte).
5. L'ELEFANTE (L'ÉLÉPHANT)
Il
goffo animale viene descritto dal timbro grave
del contrabbasso, che espone un valzer su
accompagnamento del secondo pianoforte. Anche qui la citazione di un
tema famoso, la Danza
delle silfidi diHector
Berlioz,
dà ironia al brano: le silfidi erano creature mitologiche leggiadre
e graziose, che contrastano con la pesantezza dell'animale.
E'
interessante permettere ai bambini di ballare a ritmo, seguendo però
in maniera ragionata il brano.
Si
possono creare delle coreografie molto interessanti.
Io
ad esempio, faccio entrare gli elefanti a coppie, poi si mettono a
gruppi di quattro con le mani giunte nel mezzo e girano.
Importante
che il movimento sia a ritmo con la musica, ogni passo sia
musicale.
Anche
qui fate riflettere su chi suona il tema (il contrabbasso) e chi
suona l'accompagnamento (pf con andamento accordale 1.2.3)
6. CANGURI (KANGOUROUS)
I
salti improvvisi dei canguri sono riprodotti da brevi successioni di
note dei pianoforti. Anche qui ritroviamo il gesto
dell'acciaccatura.
I pianoforti però si fermano ogni tanto su accordi ora acuti ora gravi in alternanza, facendo pensare i bambini che il canguro si guardi intorno.
Fate mimare il movimento salterino con le manine per le acciaccature e quando ci sono gli accordi lenti e piano fate mettere la mano che suona l'accordo, e che suona una volta a dx una volta a sx, per guardarsi intorno, a tempo di musica.
Nonostante il carattere comico della descrizione musicale, il brano conferisce un tono di mistero e di ambientazione fantastica, introducendo al suggestivo brano che segue.
I pianoforti però si fermano ogni tanto su accordi ora acuti ora gravi in alternanza, facendo pensare i bambini che il canguro si guardi intorno.
Fate mimare il movimento salterino con le manine per le acciaccature e quando ci sono gli accordi lenti e piano fate mettere la mano che suona l'accordo, e che suona una volta a dx una volta a sx, per guardarsi intorno, a tempo di musica.
Nonostante il carattere comico della descrizione musicale, il brano conferisce un tono di mistero e di ambientazione fantastica, introducendo al suggestivo brano che segue.
7. ACQUARIO (AQUARIUM)
I
pianoforti, il flauto, la glassarmonica e gli archi eseguono una
dolce nenia, in tempo Andantino.
I fraseggi e gli arpeggi, esplorano sonorità inconsuete, descrivendo un incantato microcosmo sommerso.
I fraseggi e gli arpeggi, esplorano sonorità inconsuete, descrivendo un incantato microcosmo sommerso.
Le
scale ascendenti degli archi e del pianoforte descrivono
efficacemente le bollicine
I pianoforti suonano nel registro acuto.TEMA:violini e flauto (traverso).
I pianoforti suonano nel registro acuto.TEMA:violini e flauto (traverso).
Fate anche qui muovere i bambini in modo che associno ad ogni gesto musicale un gesto corporeo pensato.
Io faccio muovere alcuni bimbi in maniera oscillatoria, con le mani giunte e le braccia in avanti, in modo da emulare il movimento sinuoso dei pesci descritto dagli archi.
Ad altri faccio fare le bollicine, suonate dai pianoforti, muovono su e giù le manine che vibrano.
Altri
ancora hanno le braccia in alto ed emulano il movimento morbido e
oscillatorio delle alghe.
Attenzione
quando la musica si ferma su movimenti discendenti, noi ci tappiamo
il nasino e facciamo una piccola immersione sotto il banco.
Un brano che ha fatto scuola nella musica per cinema, che ancora lo considera un classico a cui ispirarsi.
Non a caso alcuni bambini mi hanno detto che somigliava alla colonna sonora di Harry Potter.
Lo stesso Helfman, autore di molte colonne sonore dei film di Tim Burton, non disdegna di ridisegnare il sound di questo pezzo per i suoi brani.
Un brano che ha fatto scuola nella musica per cinema, che ancora lo considera un classico a cui ispirarsi.
Non a caso alcuni bambini mi hanno detto che somigliava alla colonna sonora di Harry Potter.
Lo stesso Helfman, autore di molte colonne sonore dei film di Tim Burton, non disdegna di ridisegnare il sound di questo pezzo per i suoi brani.
E
pensiamo anche alla musica che accompagna le scene iniziali del film
“Titanic” di Cameron: la sonorità è esattamente la stessa ed è
resa proprio con gli stessi strumenti e cellule gestuali.
8. PERSONAGGI DALLE LUNGHE ORECCHIE (PERSONNAGES À LONGUES OREILLES)
Il
brano riproduce inequivocabilmente il raglio degli asini,
con note acute dei violini succedute da note basse (hi-ho).
Il titolo del brano però allude anche ai critici musicali del tempo
e alla loro aria saccente, presi di mira da Saint-Saëns con questa
descrizione caricaturale.
Uno
dei più grandi errori della musica contemporanea è stato quello di
arroccarsi su torri d'avorio e diventare "musicisti di
nicchia".
Per
alcuni compositori è stata una scelta obbligata, perché dopo la
seconda guerra mondiale non hanno più voluto comunicare con la
società che li aveva delusi e feriti irrimediabilmente (vedi Antonin
Webern, che fu ucciso per errore da un soldato americano durante un
coprifuoco, che è considerato, con la sua musica puntillistica, "
l'estremo
solipsismo dell'artista radicale")
Altri
compositori invece hanno preferito non comunicare per spocchia, a
devastare irrimediabilmente il rapporto tra artista e pubblico.
In
questo quadro musicale, il compositore desidera prendere in giro
proprio questi ultimi, i grandi "maestri" che in realtà
parlano una lingua inaccessibile e spesso prendono anche in giro se
stessi, parlando e criticando senza un vero pensiero, tanto per
nutrire una sterile retorica musicale o la loro maschera culturale
altolocata.
9. IL CUCÙ NEL BOSCO (LE COUCOU AU FOND DES BOIS)
Il
cuculo si inserisce con il suo cu-cu (suonato
dal clarinetto) in una trama di accordi minimali dei
pianoforti.
L'atmosfera riproduce i colori e le sensazioni della foresta, con la presenza quasi nascosta del volatile.
L'atmosfera riproduce i colori e le sensazioni della foresta, con la presenza quasi nascosta del volatile.
Anche qui faccio drammatizzare la musica.
Un bambino interpreta il cu-cu, e si muove solo quando suona il clarinetto, mentre altri bambini sono intorno a lui a semicerchio e interpretano gli alberi, quindi si muovono lentamente solo quando suona il pianoforte. Ad ogni accordo del pianoforte corrisponde un passo degli alberi o un movimento delle braccia verso l'alto, a simboleggiare i rami. Si può anche mimare con una mano gli accordi del pianoforte e con l'altra il becco che si apre in concomitanza del suono del clarinetto.
10. LA VOLIERA (VOLIÈRE)
Il
rapido volo incessante di alcuni uccelli (non è dato conoscerne le
specie, ma percepiamo che ce ne siano diverse data la varietà dei
gesti e delle cellule musicali) viene riprodotto da una leggera frase
del flauto, ripresa più volte, sull'accompagnamento degli archi.
Il
brano suggerisce sensazioni di libertà e
spensieratezza.
Il
frullio delle ali è dato dai leggerissimi trilli dei
pianoforti...Faccio mimare i bambini come se suonassero il flauto
traverso, seguendo la questione dell'altezza del suono e del
movimento a tempo, e poi i trilli.
11. PIANISTI (PIANISTES)
La
musica di questo brano non è altro che una serie di semplici e
ripetitivi esercizi di studio per l'apprendimento del pianoforte.
Inserendo la "razza" dei pianisti tra gli animali,
Saint-Saëns prende in giro questi musicisti, costretti ad ore di
tecnico e noioso studio sulla tastiera.
Lo strumento stesso viene messo in ridicolo, mentre propone elementari studi piuttosto che scale, arpeggi o virtuosismi. E in questa versione pianistica, ci sono anche degli errori voluti!!!
Perché i pianisti devono esercitarsi!
Fate suonare il pianoforte ai vostri bambini, con le mani sul banco: non è affatto difficile per loro seguire il movimento dei pianoforti che suonano, vanno da destra a sinistra secondo quello che suona il pianoforte nella registrazione.
Lo strumento stesso viene messo in ridicolo, mentre propone elementari studi piuttosto che scale, arpeggi o virtuosismi. E in questa versione pianistica, ci sono anche degli errori voluti!!!
Perché i pianisti devono esercitarsi!
Fate suonare il pianoforte ai vostri bambini, con le mani sul banco: non è affatto difficile per loro seguire il movimento dei pianoforti che suonano, vanno da destra a sinistra secondo quello che suona il pianoforte nella registrazione.
12. FOSSILI (FOSSILES)
Anche
qui siamo di fronte ad un quadro allegorico musicale. I fossili non
appartengono alla razza animale, ma per il compositore sono
considerabili bestie tutti coloro che si sono “fossilizzati” ad
ascoltare e riprodurre la musica cosiddetta classica senza dare il
giusto spazio ai compositori contemporanei.
I fossili vengono riprodotti dallo xilofono, che fa pensare al rumore delle ossa. I temi di questo brioso brano sono tratti dalla Danza Macabra dello stesso Saint-Saëns e dal Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini. Con questo brano Saint-Saens prende in giro nuovamente anche i critici musicali, spesso vecchi e antiquati, con le orecchie impolverate, come mi hanno detto i miei piccoli studenti.
Sicuramente
il più celebre motivo di Saint-Saëns, conosciuto soprattutto per il
balletto La
morte del cigno,
di cui fa parte. Sugli arpeggi dei due pianoforti, il violoncello
espone il dolcissimo tema, in tempo 6/4 in sol maggiore.
Qui le bambine si divertono e amano moltissimo danzare sulle note del brano, anche senza avere la minima competenza in fatto di balletto classico, lasciateglielo fare.
Qui le bambine si divertono e amano moltissimo danzare sulle note del brano, anche senza avere la minima competenza in fatto di balletto classico, lasciateglielo fare.
Anche
qui è utile dividere e riconoscere il tema (violoncello) e
accompagnamento (pianoforte con arpeggi).
Il
violoncello è il protagonista indiscusso di questa pagina musicale
di rara bellezza, e conduce tutto il brano, delimitandone la
struttura tripartita (con cuore molto drammatico).
La
coda è un esempio di grande genialità onomatopeica e cinetica: il
cigno si allontana e lascia dietro di sé le increspature dell'acqua:
il pianoforte suona una serie di arpeggi brevi intrecciandoli tra
loro, come le increspature dell'acqua, e vanno verso l'alto,
rallentando, come a descrivere appunto l'allontanarsi del cigno.
14. FINALE
Il
finale è un rondò dai toni brillanti e divertenti che si alterna
come un ritornello agli altri temi che hanno già fatto parte
dell'opera e che vengono sapientemente incastonati e collegati:
sembra che il compositore voglia ricapitolare tutta l'opera facendone
riscoltare dei temi molto riconoscibili.
Si sentono facilmente:
Si sentono facilmente:
- L'introduzione
- gli emioni
- i galletti
- i canguri
- gli asinelli
Faccio
mettere in cerchio i bambini, e il girotondo si muove durante lo
svolgimento del tema.
Poi, chi per primo capisce quale animale arriva, si mette ad imitare.
Quindi ci saranno bambini che correranno come emioni, bambini che si beccheranno le manine, chi salterà come un canguro, chi farà ih-oh come l'asinello.
Si arriva al punto che tutti i bambini riconoscono così bene gli animali che sopraggiungono, che nessuno resterà in cerchio!
Invitate loro a rifare il cerchio appena "scompare" l'animale citato e riprendere l'imitazione appena arriva l'altro animale.
BUON DIVERTIMENTO!
Poi, chi per primo capisce quale animale arriva, si mette ad imitare.
Quindi ci saranno bambini che correranno come emioni, bambini che si beccheranno le manine, chi salterà come un canguro, chi farà ih-oh come l'asinello.
Si arriva al punto che tutti i bambini riconoscono così bene gli animali che sopraggiungono, che nessuno resterà in cerchio!
Invitate loro a rifare il cerchio appena "scompare" l'animale citato e riprendere l'imitazione appena arriva l'altro animale.
BUON DIVERTIMENTO!