LEZIONE 1

IL CARNEVALE DEGLI ANIMALI




L'Opera fu composta da Camille Saint-Saens nel 1886, durante un periodo di riposo del compositore a Vienna.
Venne eseguita privatamente nel 1887, in occasione della festività del martedì grasso.
Per volere del compositore, infatti, l'opera doveva essere eseguita pubblicamente solo dopo la sua morte. Questa scelta poco convenzionale ci lascia già presentire che si tratti di un'opera dal carattere dirompente, non per la diversità rispetto alle altre dello stesso compositore, quanto per la verità e sincerità di cui è pervasa.
Spesso siamo costretti a sopportare da vivi situazioni e personaggi, ambienti, ma almeno da morti possiamo dire esattamente quello che pensiamo.

La prima fu il 26 febbraio 1922, trentasei anni dopo la sua composizione, e un anno dopo la morte dell'autore.
Il carnevale degli animali divenne la musica più caratteristica di Saint-Saens per i suoi toni umoristici e canzonatori.
I 14 brani, tutti molto brevi, si riferiscono ciascuno ad un animale.
Ma dipende che cosa il compositore intenda per animali: nella categoria infatti aggiunge anche i pianisti, prendendo in giro i loro esercizi quotidiani, i critici d'arte, chiamati “personaggi dalle lunghe orecchie” e i vecchi compositori (tra cui Mozart e Rossini) chiamati “Fossili”. Siamo di fronte ad un'opera dai toni satirici ed umoristici.
Viva la sincerità!

1. INTRODUZIONE A MARCIA DEL LEONE

Come ogni introduzione, siamo pervasi da una sensazione di attesa.
Da che cosa è generato il nostro stato d'animo?
Dal pianoforte, anzi sono due i pianoforti: suonano due trilli, ovvero due note suonate in maniera rapidissima e ravvicinata.
Il trillo è sospeso, sembra non approdare da nessuna parte, ecco perché percepiamo un senso di attesa.
Finalmente i trilli si fermano e tutto si conclude in un accordo forte e conclusivo appunto.
A questo punto i pianoforti fanno qualcosa di straordinario.
Per dare l'idea dell'apertura delle tende del sipario, i pianoforti suonano due scale veloci che sembrano emulare il movimento che va verso l'esterno, appunto come l'apertura delle tende!
Comincia così il primo brano.
Il primo brano descrive l'avanzata di un leone, immaginato, come di consueto, re della foresta. Gli accordi ripetuti dei pianoforti sottolineano la cadenza del passo dell'animale. La solennità del brano è resa da sonorità chiare e incisive, in tempo Andante maestoso.
Fate riflettere i bambini sull'importanza dei gesti degli strumenti, che sono molto onomatopeici:
  •  gli accordi iniziali: sembrano emulare il suono solenne delle trombe, perché sta entrando un grande re.
  • il violoncello, strumento solenne, gestisce insieme ad alcuni strumenti dell'ensemble, la melodia principale, un tema importante come si addice al re della foresta.
  • il pianoforte: suona scale rapide, come a voler emulare il ruggito o la zampata del leone.
Nella seconda parte il pianoforte, con note acute e delicate, riprende il tema che prima era stato dell'ensemble: i miei bambini dicono che qui entrano in scena i leoncini e le leonesse, che fanno parte del corteo del leone re.
Glielo lascio credere!
Tutto si conclude con la "zampata" del leone.


 2. GALLINE E GALLI 

(POULES ET COQS

Pianoforti, violini e viola riproducono il chiocciare delle galline per trentacinque battute. Il "coccodè" è reso in maniera perfetta, da note corte e incalzanti, il pianoforte accentua il movimento del beccare con la figurazione del ribattuto, e il verso, con quella sua nounce isterica che sale verso l'alto, viene reso ancora più veritiero dall'acciaccatura sulle note acute.
Saint-Saens carnival 02.jpg
Faccio fare ai bambini la mimica delle galline con le mani: quando si sente il chiocciare, dico ai bimbi di far litigare le manine messe a forma di becco, facendo sì che le manine si "becchino".
Ci sono dei momenti in cui invece i due "galletti-manine" si fermano, in un breve momento di attesa (trilli).
Poi riprendono a beccarsi.
Si divertono molto e imparano ad associare il movimento ai momenti musicali.
Ad un certo punto, entra un clarinetto. Forte dello studio di Pierino il lupo, i bambini mi hanno detto che lì entra un gatto, che vede i galletti litigiosi e se ne va con il musetto rassegnato, come a dire "Siamo alle solite! Litigano sempre!"


3. EMIONI /HÉMIONES (ANIMAUX VÉLOCES) 

L'immagine che il brano propone è la corsa veloce e frenetica di questi asini selvatici; il tempo Presto furioso caratterizza questa parentesi virtuosistica dei due pianoforti. Dopo veloci arpeggi e scale, il brano si conclude con sbrigativi e asciutti accordi finali.


4. TARTARUGHE


L'ironia del brano consiste nella scelta del tema. Il famoso Can-can dell'Orfeo all'inferno di Jacques Offenbach, originariamente un travolgente balletto, viene qui proposto in versione lenta, evidentemente "adattato" per l'andatura lenta delle tartarughe.
Fate riflettere i bambini su chi sta suonando che cosa:
Il pianoforte è fermo su accordi che servono a dare l'andamento, mentre gli archi gravi portano avanti la melodia del tema. Fate distinguere ai bambini il tema (violoncello) e l'accompagnamento (accordi al pianoforte).

5. L'ELEFANTE  (L'ÉLÉPHANT


Il goffo animale viene descritto dal timbro grave del contrabbasso, che espone un valzer su accompagnamento del secondo pianoforte. Anche qui la citazione di un tema famoso, la Danza delle silfidi diHector Berlioz, dà ironia al brano: le silfidi erano creature mitologiche leggiadre e graziose, che contrastano con la pesantezza dell'animale.
E' interessante permettere ai bambini di ballare a ritmo, seguendo però in maniera ragionata il brano.
Si possono creare delle coreografie molto interessanti.
Io ad esempio, faccio entrare gli elefanti a coppie, poi si mettono a gruppi di quattro con le mani giunte nel mezzo e girano.
Importante che il movimento sia a ritmo con la musica, ogni passo sia musicale.
Anche qui fate riflettere su chi suona il tema (il contrabbasso) e chi suona l'accompagnamento (pf con andamento accordale 1.2.3)


6. CANGURI (KANGOUROUS

I salti improvvisi dei canguri sono riprodotti da brevi successioni di note dei pianoforti. Anche qui ritroviamo il gesto dell'acciaccatura.
I pianoforti però si fermano ogni tanto su accordi ora acuti ora gravi in alternanza, facendo pensare i bambini che il canguro si guardi intorno.
Fate mimare il movimento salterino con le manine per le acciaccature e quando ci sono gli accordi lenti e piano fate mettere la mano che suona l'accordo, e che suona una volta a dx una volta a sx, per guardarsi intorno, a tempo di musica.
Nonostante il carattere comico della descrizione musicale, il brano conferisce un tono di mistero e di ambientazione fantastica, introducendo al suggestivo brano che segue.


7. ACQUARIO (AQUARIUM

I pianoforti, il flauto, la glassarmonica e gli archi eseguono una dolce nenia, in tempo Andantino.
 I fraseggi e gli arpeggi, esplorano sonorità inconsuete, descrivendo un incantato microcosmo sommerso.
Le scale ascendenti degli archi e del pianoforte descrivono efficacemente le bollicine
I pianoforti suonano nel registro acuto.TEMA:violini e flauto (traverso).



Fate anche qui muovere i bambini in modo che associno ad ogni gesto musicale un gesto corporeo pensato.
Io faccio muovere alcuni bimbi in maniera oscillatoria, con le mani giunte e le braccia in avanti, in modo da emulare il movimento sinuoso dei pesci descritto dagli archi.

Ad altri faccio fare le bollicine, suonate dai pianoforti, muovono su e giù  le manine che vibrano.
Altri ancora hanno le braccia in alto ed emulano il movimento morbido e oscillatorio delle alghe.
Attenzione quando la musica si ferma su movimenti discendenti, noi ci tappiamo il nasino e facciamo una piccola immersione sotto il banco.

Un brano che ha fatto scuola nella musica per cinema, che ancora lo considera un classico a cui ispirarsi.
Non a caso alcuni bambini mi hanno detto che somigliava alla colonna sonora di Harry Potter.
Lo stesso Helfman, autore di molte colonne sonore dei film di Tim Burton, non disdegna di ridisegnare il sound di questo pezzo per i suoi brani.
E pensiamo anche alla musica che accompagna le scene iniziali del film “Titanic” di Cameron: la sonorità è esattamente la stessa ed è resa proprio con gli stessi strumenti e cellule gestuali.

8. PERSONAGGI DALLE LUNGHE ORECCHIE (PERSONNAGES À LONGUES OREILLES

Il brano riproduce inequivocabilmente il raglio degli asini, con note acute dei violini succedute da note basse (hi-ho). Il titolo del brano però allude anche ai critici musicali del tempo e alla loro aria saccente, presi di mira da Saint-Saëns con questa descrizione caricaturale.



Uno dei più grandi errori della musica contemporanea è stato quello di arroccarsi su torri d'avorio e diventare "musicisti di nicchia".
Per alcuni compositori è stata una scelta obbligata, perché dopo la seconda guerra mondiale non hanno più voluto comunicare con la società che li aveva delusi e feriti irrimediabilmente (vedi Antonin Webern, che fu ucciso per errore da un soldato americano durante un coprifuoco, che è considerato, con la sua musica puntillistica, " l'estremo solipsismo dell'artista radicale") 



Altri compositori invece hanno preferito non comunicare per spocchia, a devastare irrimediabilmente il rapporto tra artista e pubblico.
In questo quadro musicale, il compositore desidera prendere in giro proprio questi ultimi, i grandi "maestri" che in realtà parlano una lingua inaccessibile e spesso prendono anche in giro se stessi, parlando e criticando senza un vero pensiero, tanto per nutrire una sterile retorica musicale o la loro maschera culturale altolocata.


9. IL CUCÙ NEL BOSCO (LE COUCOU AU FOND DES BOIS

Il cuculo si inserisce con il suo cu-cu (suonato dal clarinetto) in una trama di accordi minimali dei pianoforti.
L'atmosfera riproduce i colori e le sensazioni della foresta, con la presenza quasi nascosta del volatile.


Anche qui faccio drammatizzare la musica.
Un bambino interpreta il cu-cu, e si muove solo quando suona il clarinetto, mentre altri bambini sono intorno a lui a semicerchio e interpretano gli alberi, quindi si muovono lentamente solo quando suona il pianoforte. Ad ogni accordo del pianoforte corrisponde un passo degli alberi o un movimento delle braccia verso l'alto, a simboleggiare i rami. Si può anche mimare con una mano gli accordi del pianoforte e con l'altra il becco che si apre in concomitanza del suono del clarinetto.


10. LA VOLIERA (VOLIÈRE


Il rapido volo incessante di alcuni uccelli (non è dato conoscerne le specie, ma percepiamo che ce ne siano diverse data la varietà dei gesti e delle cellule musicali) viene riprodotto da una leggera frase del flauto, ripresa più volte, sull'accompagnamento degli archi.
Il brano suggerisce sensazioni di libertà e spensieratezza.
Il frullio delle ali è dato dai leggerissimi trilli dei pianoforti...Faccio mimare i bambini come se suonassero il flauto traverso, seguendo la questione dell'altezza del suono e del movimento a tempo, e poi i trilli.


11. PIANISTI  (PIANISTES

La musica di questo brano non è altro che una serie di semplici e ripetitivi esercizi di studio per l'apprendimento del pianoforte. Inserendo la "razza" dei pianisti tra gli animali, Saint-Saëns prende in giro questi musicisti, costretti ad ore di tecnico e noioso studio sulla tastiera.
Lo strumento stesso viene messo in ridicolo, mentre propone elementari studi piuttosto che scale, arpeggi o virtuosismi. E in questa versione pianistica, ci sono anche degli errori voluti!!!
Perché i pianisti devono esercitarsi!

Fate suonare il pianoforte ai vostri bambini, con le mani sul banco: non è affatto difficile per loro seguire il movimento dei pianoforti che suonano, vanno da destra a sinistra secondo quello che suona il pianoforte nella registrazione.


12. FOSSILI (FOSSILES

Anche qui siamo di fronte ad un quadro allegorico musicale. I fossili non appartengono alla razza animale, ma per il compositore sono considerabili bestie tutti coloro che si sono “fossilizzati” ad ascoltare e riprodurre la musica cosiddetta classica senza dare il giusto spazio ai compositori contemporanei.

I fossili vengono riprodotti dallo xilofono, che fa pensare al rumore delle 
ossa. I temi di questo brioso brano sono tratti dalla Danza Macabra dello stesso Saint-Saëns e dal Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini. Con questo brano Saint-Saens prende in giro nuovamente anche i critici musicali, spesso vecchi e antiquati, con le orecchie impolverate, come mi hanno detto i miei piccoli studenti.
Nel brano si possono ascoltare anche citazioni mozartiane.
13. IL CIGNO(LE CYGNE
Sicuramente il più celebre motivo di Saint-Saëns, conosciuto soprattutto per il balletto La morte del cigno, di cui fa parte. Sugli arpeggi dei due pianoforti, il violoncello espone il dolcissimo tema, in tempo 6/4 in sol maggiore.
Qui le bambine si divertono e amano moltissimo danzare sulle note del brano, anche senza avere la minima competenza in fatto di balletto classico, lasciateglielo fare.
Anche qui è utile dividere e riconoscere il tema (violoncello) e accompagnamento (pianoforte con arpeggi).
Il violoncello è il protagonista indiscusso di questa pagina musicale di rara bellezza, e conduce tutto il brano, delimitandone la struttura tripartita (con cuore molto drammatico).
La coda è un esempio di grande genialità onomatopeica e cinetica: il cigno si allontana e lascia dietro di sé le increspature dell'acqua: il pianoforte suona una serie di arpeggi brevi intrecciandoli tra loro, come le increspature dell'acqua, e vanno verso l'alto, rallentando, come a descrivere appunto l'allontanarsi del cigno.


14. FINALE

Il finale è un rondò dai toni brillanti e divertenti che si alterna come un ritornello agli altri temi che hanno già fatto parte dell'opera e che vengono sapientemente incastonati e collegati: sembra che il compositore voglia ricapitolare tutta l'opera facendone riscoltare dei temi molto riconoscibili.
Si sentono facilmente:
  1. L'introduzione
  1. gli emioni
  2. i galletti
  3. i canguri
  4. gli asinelli

Faccio mettere in cerchio i bambini, e il girotondo si muove durante lo svolgimento del tema.
Poi, chi per primo capisce quale animale arriva, si mette ad imitare.
Quindi ci saranno bambini che correranno come emioni, bambini che si beccheranno le manine, chi salterà come un canguro, chi farà ih-oh come l'asinello.
Si arriva al punto che tutti i bambini riconoscono così bene gli animali che sopraggiungono, che nessuno resterà in cerchio!
Invitate loro a rifare il cerchio appena "scompare" l'animale citato e riprendere l'imitazione appena arriva l'altro animale.

BUON DIVERTIMENTO!