LEZIONE 2

QUADRI DI UN'ESPOSIZIONE















Quadri da un'esposizione - Ricordo di Viktor Hartmann  è una suite per pianoforte a soggetto di Modest Petrovič Musorgskij. Si tratta della composizione per pianoforte più famosa di Mussorgskij, ed è diventata un pezzo irrinunciabile del repertorio di molti pianisti (è anche nel programma d'esame al diploma finale dello strumento). 
L'
opera è così geniale che ha ispirato molti musicisti che si sono cimentati nell'orchestrazione dei diversi brani: spicca tra tutti i tentativi, l'arrangiamento per orchestra sinfonica di Maurice Ravel.

Preferisco sempre far ascoltare la versione orchestrale, perché trovo sia più motivante per i bambini e più coinvolgente. 
Si consiglia l'ascolto nelle classi alte (quarte e quinte) ma se si hanno bambini abituati all'ascolto musicale colto, si può osare anche in seconda..come ho fatto io...^_^


STORIA DELLA COMPOSIZIONE 



Nel 1870 Mussorgskij conobbe l'artista-architetto Viktor Aleksandrovič Hartmann, forse grazie ad un amico comune, l'influente critico Vladimir Stasov, loro ammiratore.


Il compositore e l'artista-architetto divennero presto buoni amici: entrambi aspiravano ad un'arte legata alle radici culturali della loro terra, al suo folklore ed alle sue tradizioni, rifiutando le influenze straniere.

Purtroppo, nel 1973,
Hartmann morì improvvisamente a soli 39 anni per un aneurisma 
Su iniziativa di Stasov, venne omaggiato con una mostra all'Accademia Russa di Belle Arti a San Pietroburgo, dove furono esposti circa 400 suoi lavori. Mussorgskij, che aveva contribuito prestando alcune opere della sua collezione, rimase molto colpito dalla visita alla mostra, e nel giro di poche settimane compose i Quadri.

Le opere di Hartmann sono andate perdute: è quasi impossibile ricostruire tutte le immagini a cui si sia ispirato il musicista.




STRUTTURA DELLA COMPOSIZIONE 




La suite è composta da quindici brani, dieci ispirati ai quadri e cinque Promenade (passeggiata), che rappresentano il movimento del fruitore da una tela all'altra.
Le Promenade, tutte chiaramente riconoscibili, presentano sempre lo stesso tema, con variazioni più o meno evidenti, quasi a far risaltare i diversi stati d'animo che pervadono il compositore per il quadro appena visto.
La ripetizione del tema della passeggiata funge da “fil rouge”, elemento di coesione in una composizione altrimenti frammentata, con forti contrasti tra un soggetto e l'altro.
L'opera presenta caratteri fortemente sperimentali. In particolare, il pianismo di tipo percussivo taglia completamente i ponti con la tradizione romantica, aprendo le porte alla musica del Novecento. Per quanto concerne l'orchestrazione, anche Ravel non si risparmia in quanto a ricerche timbriche e al raggiungimento di risultati sonori inusuali.
Non meno moderno si presenta il linguaggio armonico, grazie all'uso massiccio di pedali accordi dissonanti che vi si muovono sopra.


Promenade 


  • Titolo originale: Promenade (francese)
  • Tonalità: si bemolle maggiore
  • Metro: in origine 11/4, nelle partiture pubblicate si alternano 5/4 e 6/4
  • Tempo: Allegro giusto, nel modo russico; senza allegrezza, ma poco sostenuto
Le "passeggiate" sono basate su un unico tema particolarmente connotato e riconoscibile, sono il filo conduttore dell'intero brano. La melodia ed il ritmo richiamano canzoni popolari russe. Il pezzo ha ritmi semplici e cadenzati, ma in un metro asimmetrico.
Il tema della passeggiata è fondamentale: funge da collante psico-acustico tra quadri molto diversi, facendo in modo che l'opera non risulti frammentata.






1. Lo gnomo


  • Titolo originale: Gnomus (latino)
  • Tonalità: mi bemolle minore
  • Metro: 3/4
  • Tempo: in alternanza Vivo e Meno mosso, pesante
Il primo quadro rappresenta un nano malvagio che si aggira nella foresta. La musica, caratterizzata da tempi contrastanti, da frequenti fermate e riprese, e da un alternarsi di forte, pianissimo e fortissimo, rappresenta i movimenti dello gnomo. Ravel, nella sua trascrizione per orchestra, affida il tema principale agli archi, specialmente ai contrabbassi e ai violoncelli. Il movimento dell'orchestra accentua ancora di più il fare rabbioso e maldestro dell'inquietante creatura del bosco.





Senza titolo (Tema della Promenade) 


  • Tonalità: la bemolle maggiore
  • Metro: in alternanza 5/4 e 6/4
  • Tempo: Moderato comodo assai e con delicatezza
Una bucolica, calma esposizione della melodia in questa “passeggiata” accompagna il visitatore verso la prossima opera: la morbidezza dei timbri fa presagire il clima del pezzo successivo.




2. Il vecchio castello 


  • Titolo originale: Il vecchio castello (italiano)
  • Tonalità: sol diesis minore
  • Metro: 6/8
  • Tempo: Andante molto cantabile e con dolore
Un trovatore francese intona la sua struggente canzone d'amore davanti alle mura di un castello medievale, che sembra avvolto da una grigia sciarpa di seta, in un paesaggio intriso di una lontana tristezza. È il brano più lirico di tutta la raccolta, dal tono malinconico, senza speranza, sempre uguali si reiterano, si trascinano, le strofe del tema, cantate dal sassofono contralto, in una ipnotizzante coazione a ripetere, scandite da un tempo di Andante cantabile. L'espressività è sottolineata dai numerosi crescendo e diminuendo.
Il canto, in modo minore, è legato e va intonato "piano, con espressione", finché piano e forte si fondono formando un unico grande crescendo che porterà alla Promenade successiva.
Nella versione orchestrale di Ravel, l'orchestra funge inizialmente da accompagnamento del tema principale mentre alla fine riprende il tema del sassofono amplificandolo.
Per la riuscita del brano, l'espressività è una conditio sine qua non. 



[Senza titolo] (Tema della Promenade) 


  • Tonalità: si maggiore
  • Metro: in alternanza 5/4 e 6/4
  • Tempo: Moderato non tanto, pesamente (sic)
Una breve "passeggiata" di sole otto battute, segna uno stacco netto col quadro precedente. “Moderatopesante” scrive il compositore: probabilmente una connotazione dello stato d'animo del fruitore che cerca di “depositare” e comprendere le immagini inquietanti che ha appena visto.



3. Tuileries (Litigio di fanciulli dopo il gioco) 


  • Titolo originale: Tuileries (Dispute d'enfants après jeux)
  • Tonalità: si maggiore
  • Metro: 4/4
  • Tempo: Allegretto non troppo, capriccioso
In questo quadro, Hartmann raffigura dei bambini, di classi sociali abbienti, che giocano nel parco parigino Le Tuileriles, sotto lo sguardo attento delle governanti, e si spera di qualche mamma, che chiacchierano tra di loro.
Per avvalorare il “children sound” richiesto, Mussorgskij sceglie un cantilenante intervallo di terza minore, tipico delle filastrocche e canzoncine infantili, intervallo che descrive onomatopeicamente benissimo anche il cantilenare delle lamentele dei piccoli;
su questa apparente staticità sonora, si innestano rapidissimi scatti di sedicesimi.
Il brano è ha una struttura tripartita (forma A B A .
Mi sembra giusto dire che il pezzo è stato inserito nella colonna sonora del film d'animazione “I Puffi” : la si sente almeno inizialmente quando i piccoli personaggi blu stanno lavorando a qualcosa e sono piacevolmente indaffarati.



4. Bydło 


  • Titolo originale: Bydło (polacco)
  • Tonalità: sol diesis minore
  • Metro: 2/4
  • Tempo: Sempre moderato, pesante
In questo quadro è raffigurato un bydło, il caratteristico carro dei contadini polacchi, dotato di ruote altissime, pesantissimo, e trainato nel fango, faticosamente e lentamente, dai buoi.
Il brano, in forma tripartita (ABA) con coda, è l'emblema dell'utilizzo del volume sonoro per descrivere un oggetto in movimento: l'oggetto si avvicina, la musica è forte, assordante se l'oggetto è addirittura mastodontico come nel nostro caso; l'oggetto si allontana, la musica si affievolisce fino a spegnersi progressivamente.
Da notare la dicotomia tra la versione pianistica e quella orchestrale: nel Bydlo pianistico di Mussorgskij il brano esordisce forte e procede in progressivo ffff fino a diminuire e svanire, mentre nella versione orchestrata da Ravel, l'autore preferisce iniziare pp, crescere fino alla soglia del rumore e diminuire fino allo spegnimento.
Sicuramente la versione Raveliana è più chiara a livello psico-acustico relativo al movimento.


[Senza titolo] (Tema della Promenade) 


  • Tonalità: re minore
  • Metro: in alternanza 5/4, 6/4 e 7/4
  • Tempo: Tranquillo
Dopo la “dissolvenza a nero” l'atmosfera della promenade è inizialmente polarizzata sul registro acuto e i flauti lasciano il posto ai due oboe e clarinetto per dare un tocco bucolico, ma poi si fa cupa, drammatica, la degna coda del brano precedente. Nulla lascerebbe presagire il carattere del quadro successivo, che ne risulta quasi suturato senza alcuna preparazione...






5. Balletto dei pulcini nei loro gusci 


  • Titolo originale: Балетъ невылупившихся птенцовъ
    [Balet nevylupivšihsja ptencov] (russo)
  • Tonalità: fa maggiore
  • Metro: 2/4
  • Tempo: Scherzino: vivo, leggiero – Trio
In questo esilarante brano, Mussorskij descrive con grande maestria una sorta di balletto di alcuni piccoli allievi di una classe di danza. Hartmann assistette allo spettacolino e ne ritrasse i pulcini-bambini che ballavano. L'orchestrazione è talmente ben fatta, che è facile immaginare anche i movimenti dei ballerini, dai saltelli alle giravolte sul posto, ai piccoli svolazzi a balzelli, ciascun movimento ha il suo corrispettivo musicale (strumentale e gestuale).
Il brano inizia in fa maggiore, poi transita in altre tonalità, ed ha struttura tripartita (ABA) cui segue una breve coda.


V. Hartmann,Ebreo con cappello di pelliccia.

 
Hartmann,Ebreo di Sandomierz


6. Samuel Goldenberg e Schmuÿle 


  • Titolo originale: Samuel Goldenberg und Schmuÿle (yiddish)
  • Tonalità: si bemolle minore
  • Metro: 4/4
  • Tempo: Andante. Grave energico e Andantino
Nel quadro che segue possiamo ascoltare l'incontro di due ebrei polacchi, Samuel Goldenberg ricco, grosso, grasso e tronfio del suo benessere e Schmuÿle, minuto, magro, insistente e piagnucoloso.
Quest'ultimo, con voce petulante e lamentosa, chiede insistentemente del denaro all'altro.
Il tema di Goldenberg è l'indiscusso protagonista della sezione iniziale, e solo quando conclude, con riverbero annesso, entra (si permette cotanta cosa) il tema di Schmuÿle.
Dopo aver lasciato spazio al tema petulante di Schmuÿle descritto dal suono piuttosto petulante della trombetta, il tema di Goldenberg, condotto dalla presenza massiccia di archi gravi, si sovrappone a quello di Schmuÿle; il tema dì Goldember irrompe dopo aver lasciato spazio sufficiente al tema dell'altro ebreo e irrompe così violentemente sull'altro tema, tanto da farci intendere lo sdegnoso rifiuto di Goldenberg alle richieste insistenti dell'altro uomo: non si lascia commuovere, (la parte in cui gli archi si mostrano sinuosi quasi a farsi onomatopea della supplica e del “dai!” simboleggiato da un veloce colpo d'arco finale) anzi reagisce con veemenza, con un ultima frase degli archi che sembra ribadire un rifiuto ben assestato.
In questo brano il compositore prima e l'orchestratore successivamente, hanno tentato di descrivere con la musica un dialogo acceso tra due personaggi diversi, andando aldilà del senso della comunicazione stessa e innalzandolo ad una descrizione olistica tra carattere, personalità, azione, contesto, atteggiamento strettamente interconnessi attraverso il suono, il timbro, la melodia, l'armonizzazione, il gesto, l'agogica e la dinamica, musicali.
L'uso dell'intervallo di terza minore, nel tema di Schmuÿle, richiama la musica ebrea, così come la scala dominante Frigia. Il movimento è in forma tripartita (A|B|A+B):
  1. Andante, grave energico (Tema 1 "Samuel Goldenberg")
  2. Andantino (Tema 2 "Schmuÿle")
  3. Andante, grave energico (Temi 1 e 2 in contrappunto)
  4. Coda.




Promenade (solo nella parte per pianoforte).


  • Titolo originale: Promenade (francese)
  • Tonalità: si bemolle maggiore
  • Metro: in origine 11/4, nelle partiture pubblicate si alternano 5/4 e 6/4
  • Tempo: Allegro giusto, nel modo russico; poco sostenuto
Questo pezzo riprende con leggere differenze la prima Promenade e con il suo carattere di ricapitolazione divide la suite in due parti.
La maggior parte degli arrangiamenti, incluso quello di Ravel, omettono questo brano.



7. Limoges, il mercato (La grande notizia) 


  • Titolo originale: Limoges, le marché (La grande nouvelle) (francese)
  • Tonalità: mi bemolle maggiore
  • Metro: 4/4
  • Tempo: Allegretto vivo, sempre scherzando

    Probabilmente, in questo quadro andato perduto, Hartmann ritraeva le scene di ordinaria quotidianità delle popolane al mercato, tra chiacchiere, schiamazzi, grida, pettegolezzi.

    Il pezzo si potrebbe dividere in parti strutturate ma credo che si debba maggiormente porre l'attenzione su come invece risulti psico-acusticamente un tutt'uno in rapida espansione, perfettamente collegato, in successione diacronica così rapida da sembrare senza soluzione di continuità. E' un interessante tecnica compositiva che utilizza le cellule del tema precedente e i gesti nel pezzo immediatamente successivo che però ha altri elementi, e via così in una fitta rete che implode, o meglio sprofonda nel brano successivo.

Una rapida coda conduce senza interruzione al pezzo seguente che ferma il chiasso del mercato, con un accordo grave, intenso, fermo, come un severo monito.


8. Catacombe (Sepolcro romano) - Con i morti in una lingua morta 


V. Hartmann,Catacombæ



  • Titolo originale: Catacombæ" (Sepulcrum romanum) - Con mortuis in lingua mortua (latino[1])
  • Tonalità: si minore
  • Metro: 3/4 (Sepulcrum), 6/4 (Con mortuis)
  • Tempo: Largo (Sepulcrum), Andante non troppo con lamento (Con mortuis)

Il brano si qualifica subito come drammatico e molto esplicito: dramma gridato dagli accordi delle trombe, che si alternano ad accordi sommessi, in un tragico equilibrio di disperazione e contegno, la vera costante di tutto il brano, sia nella strutturazione delle frasi, sia nella macro-forma.
Il tema del corno, successivo all'introduzione accordale, è sommesso e vede innestarsi gli interventi forti di tutta la sezione di ottoni, ricreando proprio quell'altalena rabbia-rassegnazione di cui tutta la prima parte del brano si permea.

Nella seconda parte del pezzo, ascoltiamo affiorare il tema della promenade, ma è un relitto sonoro stravolto a livello armonico, e riconoscibile sostanzialmente dalla linea tematica. Il tema compie inoltre un'inquietante discesa, come se descrivesse la discesa fisica nelle catacombe.
Il tema della promenade si rilassa sulle note arpeggiate lentamente dall'arpa: dopo alcuni tentativi, progressioni e pallilogie gestuali, può riposare su armonie maggiori, su emblematici ritardi 9-8, come a far capire che manca la fondamentale, manca una figura importante della vita; è subentrata nell'autore la rassegnazione di fronte alla morte dell'amico e la speranza attraverso il ricordo; la consapevolezza che la persona è andata via è simboleggiato da un'ultima nota tenuta, estrema fiammella sonora, di violini acuti.


9. La capanna sulle zampe di gallina (Baba-Jaga) 


V. Hartmann,La capanna di Baba-Jaga sulle zampe di gallina; orologio in stile russo


  • Titolo originale: Избушка на курьихъ ножкахъ (Баба-Яга) [Izbuška na kur'ih nožkah (Baba-Jaga)](russo)
  • Tonalità: do minore
  • Metro: 2/4
  • Tempo: Allegro con brio, feroce – Andante mosso – Allegro molto

Baba Yaga è un celebre racconto della tradizione russa popolare e narra le vicende allegoriche di una giovane che è costretta a conoscere e servire la strega feroce, Baba Yaga, da cui dipenderà il suo persorso iniziatico di vita.

La musica deve quindi descrivere un essere spregevole, spaventoso, sudicio, violento.
Ci riesce molto bene se pensiamo all'arrangiamento percussivo che Ravel fa del tema principale basato sull'intervallo di ottava, quasi a descrivere anche la statura notevole della strega e la sua smisurata crudeltà.

Il ritmo è sostenuto nella prima e nella terza parte; vi si incastona un breve momento in cui gli accordi degli ottoni, in vortice tumultuoso e progressivo, si fermano a creare una nuova atmosfera: sembra di vedere la strega intenta a preparare uno dei suoi intrugli maleodoranti. I tremoli di terza minore dei legni fermano l'azione mentre gli archi ribadiscono l'intervallo di ottava in piccole cellule disgregate, sonorizzate anche con piccole percussioni cristalline. Analogamente alle catacombe, anche qui possiamo compiere con l'ascolto diverse “discese” inquietanti, fisiche e psico-acustiche.

La terza parte che riprende le cellule e i gesti della prima parte, poi si polarizza in progressioni, si arrota su se stesso, conferisce al fruitore grande senso di attesa non piacevole, in quanto sembra la sonorizzazione di un inseguimento estenuante, senza fine (il gestualismo dei corni ci portano proprio a percepire una sorta di cavalcata – nel racconto vi sono i tre cavalieri ...).
Ma dopo alcuni vortici orchestrali (la preparazione qui è molto simile al brano sinfonico di Smetana, “La Moldava” quando il fiume si trova all'altezza delle rapide e fa infine il suo ingresso trionfale nella città di Praga) arriva la degna, solenne, conclusione.



10. La grande porta (Nella capitale Kiev) 



Hartmann,Progetto per la grande porta cittadina di Kiev - Facciata principale


  • Titolo originale: Богатырскія ворота (Въ стольномъ городѣ Кіевѣ) [Bogatyrskie vorota (V stol'nom gorode Kieve)] (russo)
  • Tonalità: mi bemolle maggiore
  • Metro: 4/4
  • Tempo: Allegro alla breve. Maestoso. Con grandezza
Il brano finale presenta il tema della Promenade di apertura, ma ne aplifica la resa sonora rendendolo maestoso, glorioso. Come Baba-Jaga amplifica Lo gnomo, il brano finale della serie dei quadri amplifica la Passeggiata.
Il solenne tema secondario è basato su un inno battesimale tratto dal repertorio di canti della Chiesa ortodossa russa. E' solenne ma sommesso e umile, come il vero credente.
Fatta eccezione per questi interventi sommessi, il pezzo è generalmente pervaso da un senso di vastità, forse di auto-celebrazione del popolo russo.
Nel dettaglio:
  1. A Tema principale (forte) Tempo: Maestoso
  2. B Tema dell'inno (piano) (la bemolle minore)
  3. A Tema principale (forte) Le scale discendenti ed ascendenti ricordano un insieme di campane.
  4. B Tema dell'inno (piano) (mi bemolle minore)
  5. C Interludio/Transizione (forte) Il tema della Promenade viene richiamato. Suggestioni di meccanismi d'orologio, campane, ascesa.
  6. A Tema principale (fortissimo) Figure di terzine. Tempo: Meno mosso, sempre maestoso
  7. D Interludio/Transizione (mezzo forte con crescendo) Terzine.
  8. A Tema principale (fortissimo) Tempo: Grave, sempre allargando Il ritmo rallenta fino al punto fermo della cadenza finale. (cit. Wikipedia)




APPENDICE

(notizie tecniche)

L'opera fu eseguita per la prima volta nel 1929. L'organico dell'orchestra era il seguente:
  • Archiviolini I, violini II, violevioloncelli e contrabbassi
  • Legniottavino, 2 flauti, 2 oboicorno inglese, 2 clarinetticlarinetto basso, 2 fagotticontrofagotto
  • Ottonisassofono contralto, 2 corni, 3 trombe, 3 trombonituba
  • Percussionitimpaniglockenspielcampanatriangolotam-tamraganellafrustapiatti, tamburo,grancassaxilofonocelesta
  • Altro: 2 arpe