Il Bendir (abendair / abendaïr ; plurale bnader) è un tamburo a cornice originario del Nordafrica. Largamente diffuso dal Maghreb al Medio Oriente, il suo uso è legato alle tradizioni e alle cerimonie legate al dhikr.
Non presenta cembali, a differenza del tamburello o del riqq egiziano. Spesso possiede un foro sul lato, dove inserire il pollice per facilitare la presa e il controllo dello strumento. La membrana è di pelle di capra e viene incollata o talvolta inchiodata sulla cornice in legno.
Sotto la pelle sono tese alcune corde di risonanza che danno al tamburo un classico suono "ronzante" e svolgono la stessa funzione della cordiera in un rullante. In origine, queste stringhe erano in budello animale, ma negli strumenti più turistici e commercializzati oggi è largamente diffuso il nylon.
I cimbalini a dita sono uno strumento musicale a percussione formato da una coppia di piatti metallici. Fanno parte della famiglia degli idiofoni a percussione diretta a concussione e sono spesso associati alla danza popolare. Non vanno confusi con i piatti o crotales antichi, che hanno diametro e spessore maggiori. Sono uno dei principali strumenti nella danza del ventre, dove spesso la danzatrice stessa ne suona una coppia per ogni mano. I due piattini classici sono in bronzo o ottone e hanno un diametro di 5 centimetri, con la parte esterna piatta e quella centrale concava. Possono essere legati tra loro da una cinghia di cuoio, nel qual caso hanno un foro, o essere indipendenti tra loro con un elastico per infilarli al dito, con uno o due fori.
La darabouka (in arabo: دربوكة) è uno strumento musicale a percussione del gruppo dei membranofoni, utilizzato tradizionalmente in Nord Africa, Medio Oriente e Asia centrale. Si ritrova anche nella musica popolare dei paesi dell'Europa orientale che hanno subito l'influenza dell'Impero ottomano, nella musica zigana e in molti gruppi di world music come base ritmica importante.
Lo strumento era costituito da un corpo globulare di terracotta sostenuto da un alto piede e aperto sul fondo, con una larga apertura chiusa da una pelle animale (di pesce o di capra). Oggi invece è costruita in alluminio, con membrana in fibre sintetiche per eliminare i problemi dell'accordatura. Da non confondere con il djembe, costruito in legno.
Il nome deriva dalla radice araba ﺩﺭﺏ, d-r-b, che significa "battere, picchiare" e ha numerose varianti nei diversi paesi: darbuka, darabuka, e ancora tarambuke e forme simili nei Balcani, τουμπερλέκι in Grecia, darabana in Romania, dumbelek in Turchia, tabla (che però ha un significato anche di tavolo) in Egitto e in Palestina, darbuka in Israele, in Tunisia e in Algeria, tarija in Marocco, tombak in Persia, Zirbaghali in Afghanistan e goblet drum in inglese. È uno strumento molto usato dalle popolazioni dell'Africa Del Nord.
L'oud (in arabo: عود, ʿūd /ʕu:d/) o nella traslitterazione più corretta ʿūd, o ancora ʿūd sharqī (ʿūd orientale), è uno strumento cordofono, membro della famiglia dei liuti a manico corto, con cassa piriforme con tre fori decorati a rosette (uno sotto le corde, gli altri 2 lateralmente) e privo di tastatura. Al-ʿūd in arabo significa legno. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi: Abū Ṭālib al-Mufaḍḍal ibn Salma attribuisce la creazione del primo UD al nipote di Adamo ed Eva, che lo costruì grazie alla salma di suo figlio. Nel X secolo dalla Spagna islamica, è importato in Europa, presto diventa lo strumento preferito per accompagnare la musica di corte. Nel Rinascimento, al manico dell'ʿūd vengono aggiunti i tasti ed è allargata la tastiera per poter aggiungere delle corde: questo strumento è comunemente chiamato liuto.
Il qanun, o kanun, è uno strumento cordofono a 78 corde della tradizione classica araba, poco diffuso in Europa. Consiste in una cetra trapezoidale, con numerosi cori di corde tesi su un piano armonico di pergamena. La lunghezza delle corde può essere modificata prima dell'esecuzione agendo su piccoli capotasti metallici, cambiando così accordatura in funzione della scala prescelta. Le corde vengono pizzicate tramite due grossi plettri di corno.
Il qanun ha nella didattica musicale araba, greca e turca la stessa funzione che il monocordo ha rivestito in quella medioevale occidentale, di strumento pratico per l'apprendimento degli intervalli. Venne introdotto in occidente nel medioevo, con il nome di cannone.
Nella storia è conosciuto come uno strumento ipnotico, suonabile da sole donne; alla fine dell'800 passò alla storia come strumento sacro, perché si narra che durante un'onoranza funebre una damigella lo suonò ed il defunto prese immediatamente vita.
Le qraqeb, in arabo: قراقب (al singolare qarqaba in arabo: قرقبة) sono delle grandi nacchere di metallo utilizzate principalmente dai Gnawa in Marocco nella loro musica e nelle loro lila, rituali a scopo esorcistico, terapeutico o purificatore. In forma minore sono utilizzati anche in Algeria e in Tunisia, anche in questi casi dai discendenti degli schiavi subsahariani.
Il rebab , arabo الرباب o رباب (anche rebap, rabab, rebeb, rababah, al-rababa) è uno strumento ad arco la cui origine si fa ascendere all'Afghanistan, intorno all'VIII secolo e diffuso dagli arabi nel Maghreb, e nel bacino del Mediterraneo. Il rebab è lo strumento dal quale è poi nato il violino, per filiazione dalla medioevale ribeca.
La rhaita o ghaita (in arabo: غيطة) è uno strumento a doppia ancia proveniente dal Nordafrica. È quasi identico nella costruzione al mizmar arabo ed allo zurna turco. Il nome distintivo si deve a un'influenza gotico-spagnola medievale. Nella Penisola iberica meridionale vari tipi di strumenti a fiato, tra cui il correlata shawm, sono noti come gaitas, ma nel nord della Penisola iberica si parla solo di zampogne.
Il suono è forte e spettacolare. La rhaita è stata usata nelle colonne sonore della serie Il Signore degli Anelli di Howard Shore, in particolare nel tema di Mordor. Il compositore americano John Corigliano definisce uno dei movimenti del suo Concerto per Oboe e orchestra del 1975 "Rhaita Dance", chiedendo all'oboista di imitare una rhaita spingendo ulteriormente la canna nella bocca. Nel 1981, mentre componeva la colonna sonora di Stati di allucinazione, Corigliano chiese nuovamente agli oboisti di imitare il suono della rhaita durante Three Hallucinations.
Il sintir (o guimbrì o gambrì, gembrì, guembrì, gumbrì) è uno strumento a corde pizzicate della tradizione musicale dei popoli Gnawa. È diffuso infatti soprattutto nei paesi arabi del Nordafrica, in particolare in Maghreb ma proviene originariamente dalla Guinea in cui ne troviamo traccia nella variante del N'goni.
Lo strumento è accompagnato da un grosso tamburo, dalle Karkabet, grosse nacchere di metallo e dal canto. Viene suonato dal Maalem, dal maestro della confraternita, per guidare e accompagnare la trance dei devoti durante i riti notturni chiamati derdeba o “lila”. È perciò uno strumento che svolge funzioni di tipo terapeutico e religioso al tempo stesso.
È composto da un manico rotondo, a volte tornito appositamente, e decorato con motivi ornamentali policromi e da una cassa di risonanza a forma trapezoidale la cui tavola di risonanza è ricoperta da pelle bovina. Questa struttura misura dai 10 ai 15 centimetri di lunghezza circa, a volte può essere costituita da una corazza di tartaruga. Lo strumento è corredato di tre corde (tradizionalmente in cuoio, oggi si utilizza spesso il filo da pesca in nylon) fissate da piccole staffe di legno leggermente arrotondate che producono uno spettro sonoro di frequenze basse.